Nel vasto e dinamico panorama culturale italiano, si conferma una particolare attenzione verso le figure chiave che hanno segnato la storia dell’arte, dell’architettura e del cinema. Tra queste spiccano il noto architetto Paolo Zermani e il celebre sceneggiatore e intellettuale Cesare Zavattini, la cui eredità continua a ispirare nuove generazioni di professionisti e appassionati. In questo contesto si inseriscono anche iniziative come il Premio Cesare Zavattini 2025, che promuove il talento emergente nel cinema documentario e sperimentale.
Paolo Zermani e l’Identità dell’architettura italiana
Paolo Zermani, nato a Medesano nel 1958, è una delle voci più autorevoli nel campo dell’architettura contemporanea italiana. Professore ordinario di Composizione Architettonica presso l’Università di Firenze dal 1990 e docente all’Accademia di architettura della Svizzera italiana a Mendrisio dal 2015, Zermani ha costruito una carriera che intreccia ricerca teorica e numerose realizzazioni architettoniche di rilievo. È fondatore e coordinatore dei convegni sulla “Identità dell’architettura italiana”, un appuntamento ormai consolidato che riflette sulle radici culturali e sulle prospettive future del progetto architettonico nel nostro paese.
Nel corso degli anni la sua opera è stata ampiamente riconosciuta e celebrata: dalla pubblicazione di volumi fondamentali come Identità dell’architettura italiana (Volumi I e II) a numerose mostre, tra cui quella del 2003 alla Casa del Mantegna di Mantova e la mostra “Architecture in the Italian Landscape” a New York. Nel 2016 la rivista tedesca Bauwelt gli ha dedicato un numero speciale, sottolineando l’importanza della sua poetica architettonica.
Tra i suoi progetti più significativi si segnalano il Teatrino di Varano, il Cimitero di Sansepolcro, il Tempio di cremazione di Parma e la ricostruzione del castello di Novara. Zermani si distingue per un approccio che coniuga tradizione e innovazione, con particolare attenzione ai luoghi sacri e all’identità paesaggistica. La sua attenzione al “luogo” come elemento fondante dell’architettura è evidente anche nelle opere più recenti, come la Cappella nel bosco a Varano e la riforma architettonica della Basilica di Sant’Andrea a Mantova.
Lo studio di architettura da lui fondato insieme a Eugenio Tessoni, anch’egli architetto parmense di rilievo, collabora con prestigiosi committenti come Barilla, Fiat, Piaggio e la Comunità Episcopale Italiana, realizzando opere che spaziano dal pubblico al privato, dal sacro al civile, sempre con un’attenzione particolare all’identità culturale e territoriale.
Cesare Zavattini, il maestro del neorealismo italiano
Nato a Luzzara nel 1902 e scomparso a Roma nel 1989, Cesare Zavattini è universalmente riconosciuto come uno dei padri del neorealismo italiano, un movimento che ha profondamente influenzato il cinema mondiale. La sua attività spazia dalla scrittura alla sceneggiatura, dalla poesia al giornalismo, con un impegno costante nel rinnovamento culturale e sociale dell’Italia del Novecento.
Zavattini ha lavorato con registi di fama internazionale come Vittorio De Sica, con cui ha realizzato capolavori quali Ladri di biciclette, Sciuscià, Miracolo a Milano e Umberto D.. La sua visione del cinema come strumento di impegno civile e popolare ha lasciato un segno indelebile, e la sua produzione spazia in oltre 80 film, coprendo un arco temporale ricco di sperimentazioni e collaborazioni.
Oltre al cinema, Zavattini si è distinto anche come poeta e pittore, promuovendo la cultura popolare e le arti naïf attraverso iniziative come il Premio dei Naïfs e la creazione del Museo nazionale delle arti naïves a Luzzara. La sua produzione letteraria, che spazia da opere ironiche e satiriche a testi sperimentali come NON LIBRO + disco, riflette una personalità complessa e innovativa.
Premio Cesare Zavattini 2025: sostegno ai giovani filmmaker
In occasione del decennale del Premio Cesare Zavattini, la Fondazione Aamod rinnova il proprio impegno nel sostenere giovani filmmaker italiani e internazionali. Il bando, aperto fino al 20 luglio 2025, invita autori tra i 18 e i 35 anni a presentare progetti di cortometraggi della durata massima di 15 minuti, utilizzando anche in parte materiale filmico proveniente dagli archivi della Fondazione e partner.
La selezione prevede una giuria di esperti del cinema italiano che individuerà nove finalisti e offrirà loro un workshop formativo con professionisti affermati. Al termine, tre progetti vincitori riceveranno un supporto economico di 2.000 euro ciascuno e assistenza per la realizzazione del cortometraggio, che dovrà essere completato tra gennaio e maggio 2026.
Per celebrare il decimo anniversario, è prevista inoltre una rassegna cinematografica dedicata ai cortometraggi vincitori e una giornata di studi sul contributo dei giovani cineasti “zavattiniani” alla rappresentazione della realtà contemporanea.
I materiali audiovisivi e le opere selezionate sono disponibili sui canali YouTube della Fondazione Aamod e degli archivi partner, costituendo così una preziosa risorsa per tutti gli appassionati di cinema documentario e sperimentale.
Questi eventi e figure emblematiche testimoniano la vitalità e la ricchezza del patrimonio culturale italiano, che continua a evolversi attraverso il dialogo tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro.