In Italia si diffonde una nuova ondata di truffe digitali che mettono a rischio i conti correnti degli utenti di telefonia mobile.
Le modalità di inganno, sempre più sofisticate, coinvolgono messaggi di allerta fasulli e campagne di phishing veicolate anche tramite social e app di messaggistica. In un contesto di crescente attenzione verso le notifiche di emergenza, come quelle inviate dal sistema nazionale IT Alert, i malintenzionati sfruttano la paura e la disinformazione per sottrarre denaro e dati personali.
L’ultimo allarme riguarda un messaggio fraudolento che si diffonde rapidamente tra gli smartphone degli italiani: si tratta di una falsa comunicazione che annuncia un incidente con rilascio di materiale radioattivo, un evento inesistente nel nostro Paese. Questo stratagemma fa leva sulla credibilità acquisita dalle notifiche ufficiali di emergenza e sulla situazione di tensione derivante da recenti eventi climatici estremi o calamità naturali.
Nonostante in Italia non esistano centrali nucleari attive né minacce di contaminazione radioattiva, il messaggio induce gli utenti a cliccare su link malevoli. La Polizia Postale, che da anni monitora e contrasta questi fenomeni, ha più volte sottolineato l’assenza di pericoli reali legati a tali comunicazioni. Tuttavia, una parte della popolazione, spaventata o meno informata, finisce per cadere nella trappola.
Il meccanismo è subdolo: cliccando sul link, si installano sul dispositivo software spia o virus che raccolgono informazioni sensibili, in particolare credenziali bancarie. In un’epoca in cui la maggior parte delle operazioni finanziarie avviene tramite smartphone e app di home banking, i rischi per le vittime sono altissimi. I prelievi fraudolenti partono da somme minime, spesso non segnalate da notifiche, e si moltiplicano nel tempo fino a provocare gravi danni economici.
La Polizia Postale raccomanda quindi estrema cautela, invitando a verificare sempre le fonti ufficiali e a diffidare da messaggi che generano allarme improvviso senza alcuna conferma da parte delle autorità competenti.
Classiscam: la truffa via Telegram che colpisce acquirenti e venditori
Parallelamente a questo fenomeno, si segnala anche una nuova truffa digitale chiamata Classiscam, che utilizza i bot di Telegram per diffondere offerte ingannevoli, spesso riguardanti prodotti tecnologici a prezzi molto bassi.
Secondo il rapporto dei ricercatori della società di cyber threat hunting Group-IB, oltre 40 gruppi criminali sono attivi in Europa e Russia, sfruttando pagine web contraffatte che imitano siti di e-commerce e corrieri come DHL, molto noto anche in Italia. Questa truffa si basa su un modello scam-as-a-service, cioè un servizio completo di phishing che chiunque può utilizzare senza particolari competenze tecniche, semplicemente inviando un link al bot per ottenere la pagina fraudolenta da proporre alle vittime.
Gli utenti attratti dalle offerte vengono convinti a spostare la conversazione verso app di messaggistica meno controllate, dove i truffatori utilizzano numeri telefonici locali per aumentare la credibilità. In seguito, viene fornito un link a un sito web falsificato dove si richiedono i dati di pagamento, consentendo ai criminali di svuotare i conti correnti o clonare carte di credito.
Non solo acquirenti, ma anche venditori sono presi di mira: i truffatori si fingono clienti e inviano falsi moduli di pagamento per estorcere informazioni bancarie. Questo sistema genera un giro d’affari illecito che può superare i 500.000 dollari al mese per i gruppi più attivi.
Per proteggersi, la Polizia Postale consiglia di:
– Controllare attentamente gli URL prima di inserire dati sensibili.
– Mantenere le trattative sulla piattaforma ufficiale di vendita.
– Evitare pagamenti anticipati senza aver verificato la merce.
– Diffidare di offerte eccessivamente vantaggiose o sconti incredibili su prodotti di marca.

Il ruolo della Polizia Postale nella lotta al cybercrime(www.diabasis.it)
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, specialità della Polizia di Stato attiva dal 1981, rappresenta il principale organismo italiano impegnato nella prevenzione, indagine e repressione dei crimini informatici, comprese le frodi online che colpiscono cittadini e aziende.
Dal 2022, con il nuovo assetto organizzativo, i suoi uffici territoriali sono denominati Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica (C.O.S.C.) a livello regionale e Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica (S.O.S.C.) a livello provinciale, coordinati dal Servizio Polizia Postale con sede a Roma.
Il Servizio è diretto dal gennaio 2022 da Ivano Gabrielli e opera in stretta collaborazione con enti come Poste Italiane, ABI e Ferrovie dello Stato, oltre a coordinarsi con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Tra i compiti figurano la lotta alla pedopornografia online, il contrasto a frodi bancarie, hackeraggio, furto di dati, violazioni della privacy e protezione delle infrastrutture critiche informatiche del Paese.